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Storia dei Granatieri di Sardegna

Il 18 aprile viene festeggiato l’anniversario della costituzione del più antico reparto militare dell’Esercito italiano: il 1° Reggimento Granatieri di Sardegna.

Questo reggimento ha una interessante storia alle sue spalle che merita di essere raccontata.

Nel 1659 il Duca Carlo Emanuele II di Savoia costituì il “Reggimento delle Guardie” come esercito permanente di pace e come base della formazione di un esercito di guerra.

Nel 1685 vennero inquadrati, nell’ambito delle compagnie di ogni reggimento dell’esercito, 6 soldati di notevole prestanza fisica per lanciare delle granate a mano di nuova invenzione e che pertanto dovevano precedere le colonne di attacco.

Questi soldati vennero chiamati “granatieri” appunto per il loro ruolo in battaglia.

Uniti successivamente in una compagnia per ogni reggimento e poi in vari battaglioni, nel 1796 erano presenti nell’esercito piemontese 5 reggimenti “granatieri” formati unendo questi battaglioni 2 a 2.

Tra il 1798 e il 1813 le forze militari piemontesi vennero sciolte e incorporate in quelle francesi napoleoniche ad esclusione del “Reggimento Cacciatori Guardie” costituito nel 1744 dal patrizio sardo duca di San Pietro e scampato dallo scioglimento essendo dislocato in Sardegna.

Tra il 1813 e il 1815 Re Vittorio Emanuele I ricostituì l’esercito e il “Reggimento Guardie” che assorbendo tutti i granatieri dell’esercito divenne Brigata e con la denominazione di “Brigata Granatieri Guardie” a seguito dell’estensione a titolo onorifico a tutti i suoi componenti di “granatieri”.

Nel 1831 nella “Brigata Granatieri Guardie” confluì il “Regimento Cacciatori Guardie”.

Questo reggimento fece parte della brigata fino al 1850 anno in cui divenne autonomo nell’Esercito piemontese con il nome di “Cacciatori di Sardegna” e venne sciolto nel 1852 con la conseguente distribuzione dei suoi componenti tra i reparti della brigata (nel 1848 venne costituito nell’ambito della stessa brigata il 2° Reggimento Granatieri Guardie).

I due Reggimenti Granatieri, da allora e per perpetuare il ricordo del disciolto “Reggimento Cacciatori di Sardegna”, presero il nome di Reggimenti “Granatieri di Sardegna” e analogamente la Brigata Granatieri prese il nome di Brigata “Granatieri di Sardegna”.

Altri Reggimenti Granatieri vennero costituiti e parteciparono e si fecero onore in tutte le battaglie risorgimentali a cui presero parte, alle campagne in Africa Orientale e in Libia, alla prima e Seconda guerra mondiale, un reparto dei Granatieri venne inviato anche in Cina tra il 1937 e il 1938.

Solo durante la prima guerra mondiale, la Brigata Granatieri di Sardegna (formata da due reggimenti) ebbe oltre 7300 morti e quasi 14.000 feriti.

Le tradizioni dei “Granatieri di Sardegna” attualmente sono state ereditate dalla “Brigata meccanizzata Granatieri di Sardegna”, una grande unità dell’attuale Esercito Italiano e di stanza a Roma.